Al MAXXI di Roma con Mondongo!

Eravamo presenti all’inaugurazione di martedì 9 febbraio alle ore 19.00 quando la grande installazione sul “Paesaggio” di questo duo artistico, per la prima volta in Italia, ha trasmesso tutta la meraviglia del loro sguardo sul mondo e anche “terrore e mistero”, per riprendere le parole dei due curatori: Laura Buccellato e Massimo Scaringella. Sono presenti anche alcuni lavori della serie “Calaveras” (teschi), dove a prevalere sono i dettagli quasi ossessivi l’uso calibrato del colore. L’arte di questo gruppo argentino Mondongo non aderisce a nessun “ismo”, si deve accettare che non possa essere banalmente incasellata nel realismo, simbolismo, impressionismo, espressionismo o qualsivoglia movimento. Laffitte e Mendanha, le due anime del gruppo, hanno un solo “diktat”: la libertà di non aderire a nessun linguaggio o stile. È chiaro sfogliando il catalogo che si ha a che fare col loro mondo interiore, ma è un’interiorità dello sguardo, ben lontano però dall’ermetismo e dall’essere intimista. Mondongo il mondo lo vede eccome e non se ne perde una porzione. Ecco che allora accanto ai riferimenti classici: Jacques Louis-David, Preraffaelliti e chi più ne ha più ne metta, si ritrovano anche personaggi provenienti da mondi altri... Attingono dalla letteratura, dai fumetti, dalla storia, dai cartoni animati. E presentano veri mondi paralleli, dove Hitler si trova affiancato Michael Jackson, il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry non è in compagnia della sua Volpe o della sua rosa, ma smarrito sopra una montagna di banconote. E dove a “La Morte di Marat” sono presenti anche Jack e Finn del mondo psichedelico di “The Adventure Time”, cartone animato creato dal geniale Pendlenton Ward. I loro paesaggi in mostra al MAXXI, sempre realizzati con la stessa tecnica materica che si concretizza nella Plastilina su legno, continuano a ribadire che Mondongo è “altro” rispetto a quanto abbiamo già visto!